LA FONDAZIONE DANIELA DI GIOACCHINO
"Può sembrare strano di dover enunciare come primo requisito di un ospedale quello di non recare danno al malato.”
(Florence Nightingale - Infermiera)
La Fondazione Dani Di Giò, ONLUS fondata dalla Dott.ssa Gloria Fargion, nasce dall’idea di promuovere, attraverso strumenti divulgativi ed educativi, la prevenzione delle infezioni nosocomiali, che costituiscono un serio problema per la sanità pubblica. La storia della Fondazione è quella di Daniela Di Gioacchino, una ragazza di 36 anni, entrata in ospedale per delle flebo ricostituenti e morta per una broncopolmonite contratta durante il ricovero.
In questo contesto, la Fondazione Dani di Giò è stata creata con l’obiettivo di divulgare le norme e i protocolli igienico-comportamentali che costituiscono potenti ed efficaci misure di controllo, come il lavaggio frequente delle mani che rappresenta, ad esempio, il primo semplice strumento contenitivo delle infezioni nosocomiali.
Dunque, la Fondazione si propone di fornire alle istituzioni scolastiche, all’Università e in tutte le sedi opportune, validi protocolli educativi, anche attraverso un corpo di volontari che collaborano con enti del settore medico-ospedaliero, al fine di garantire unacorretta formazione di tutto il personale sanitario.
Scopo della Fondazione è, quindi, quello di sviluppare una maggiore consapevolezza sulle infezioni nosocomiali e fornire delle semplici e attente misure di controllo attraverso le quali è possibile prevenirle e ridurre il rischio di complicanze infettive.
World Patient Safety Day
Antibiotico? Uno al giorno NON TOGLIE il medico di torno è il claim della campagna multimediale delle Aziende Sanitarie dell’area provinciale bolognese, rivolta ai cittadini, per un uso appropriato e prudente delle terapie antibiotiche. 14 volti, testimonial di altrettanti Ordini professionali sanitari provinciali, per rilanciare un semplice messaggio, ovvero prima di assumere farmaci antibiotici chiedi consiglio ai professionisti della sanità: Medico di Medicina Generale, Pediatra di Libera Scelta, Infermiere di famiglia, Ostetrica, Farmacista, Veterinario.
La campagna, presentata il 18 settembre nella sede dell’Ordine dei Farmacisti di Bologna, viaggerà attraverso i canali digitali delle Aziende Usl di Bologna e di Imola, e degli IRCCS Scienze Neurologiche, AOU S.Orsola-Malpighi e Istituto Ortopedico Rizzoli e sarà diffusa, sotto forma di cartellonistica, presso le Farmacie dell’intera provincia. Realizzata dagli Uffici Comunicazione delle Aziende Sanitarie, la campagna è stata promossa dalla Unità Operativa Interaziendale Stewardship Antimicrobica, prima in Italia, per l’uso appropriato degli antibiotici e la riduzione al minimo delle infezioni correlate all’assistenza, diretta da Fabio Tumietto infettivologo dell’Azienda USL di Bologna.
Circa il 20 per cento di chi arriva nei Pronto Soccorso bolognesi, per infezioni alle vie urinarie, le più diffuse, ma anche polmonari, in particolare anziani, presenta microbi che resistono alla terapia antibiotica. L’antibiotico resistenza, che interessa tutte le società con sistemi sanitari evoluti, è infatti sempre più presente anche nel territorio bolognese, conseguenza di un uso con dosi non appropriate e per tempi prolungati, tanto nell’uomo come negli animali, da compagnia o del circuito alimentare. In Italia, ogni anno, sono 11 mila i morti da infezioni resistenti agli antibiotici, con il 70% degli antimicrobici impiegato in ambito animale e zootecnico.
Meno antibiotici, dunque, e massima aderenza alle indicazioni prescrittive del Medico, con particolare attenzione ai dosaggi e ai tempi di somministrazione, sono al centro della campagna Antibiotico? Uno al giorno NON TOGLIE il medico di torno che si affianca alle azioni di sensibilizzazione e di formazione dei professionisti, messe in campo dalla equipe multidisciplinare e multiprofessionale guidata da Fabio Tumietto.
Condividere strategie, strumenti e scelte terapeutiche tra tutti i professionisti sanitari che operano nei presidi ospedalieri, così come sul territorio, è obiettivo centrale della Stewardship antimicrobica. Un importante nodo di intervento, infatti, risiede proprio nel dialogo diretto tra le cure ospedaliere e l’organizzazione territoriale, monitorando con attenzione la terapia farmacologica fornita alla dimissione, le modalità di prosecuzione in altri setting assistenziali (domicilio, CRA), ed ulteriori prescrizioni di terapie antimicrobiche ad opera del medico di Medicina generale, del Pediatra di Libera scelta e degli Specialisti. Tutto questo agendo anche con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza del cittadino, riducendo al minimo messaggi e informazioni contrastanti se non addirittura fuorvianti ed errate.
Attività di sensibilizzazione al Sant’Orsola
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OBIETTIVI
La fondazione si propone di promuovere, contribuire ed attuare la ricerca nel campo della prevenzione e nelle misure di controllo delle infezioni ospedaliere in genere ed in particolare delle infezioni contratte dai pazienti in conseguenza del ricovero in ospedali e case di cura; di promuovere e promulgare nuovi protocolli nonché l'eventuale formazione del personale medico e paramedico e la divulgazione delle informazioni contenute nei protocolli a livello scolastico, universitario e nelle sedi opportune.
La fondazione potrà, altresì ricercare ed organizzare un corpo di volontari che collabori con centri ospedalieri per individuare le norme igienico/preventive ed interagire con altre associazioni e/o enti che operano nel settore medico ospedaliero secondo quanto previsto dalla legge.
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VUOI SAPERE
...COSA SONO LE INFEZIONI NOSOCOMIALI?
...QUALI SONO LE NOSTRE BORSE DI STUDIO?
INFEZIONI NOSOCOMIALI
Le infezioni nosocomiali rappresentano un importante problema di sanità pubblica, con gravi ripercussioni sul paziente e sulla comunità, che vede impiegare risorse aggiuntive per la salvaguardia, cura e ripristino dello stato di salute. Esse interessano circa 600.000 dei 9.5 milioni di pazienti ospedalizzati annualmente nel nostro Paese e rappresentano la più frequente e grave complicanza correlata al ricovero, con gravi ripercussioni sui versanti della morbilità e della mortalità.
Le infezioni nosocomiali determinano un aumento della degenza media che varia dai 2-4 giorni per un’infezione del tratto urinario agli 8-30 giorni per le polmoniti nosocomiali e sono causa di costi aggiuntivi che variano dai circa 600$ per un’infezione urinaria ai 5000$ per una sepsi (in casi complicati si può arrivare ad oltre 50000$) (fonte CDC).
La consistente quota di prevedibilità del fenomeno, non solo abbondantemente studiato ma anche definito da studi internazionali, dimostra come interventi coordinati in tal senso si traducano in effettivi benefici per i pazienti ricoverati ed in risparmi della spesa sanitaria.
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Purtroppo, la percezione del fenomeno non è ancora sufficientemente elevata né tra gli operatori sanitari né tra gli utenti del SSN, determinando così un basso livello di richiesta di intervento e di relative risposte adeguate. La possibilità di prevenire le infezioni nosocomiali è correlata in buona parte a procedure assistenziali di ampia diffusione quali il lavaggio delle mani, il rispetto dell’sepsi nelle procedure invasive, la disinfezione e la sterilizzazione dei presidi sanitari.
La prevenzione in questo ambito implica comportamenti costantemente corretti ed omogenei in un vasto complesso di attività quotidiane, quali la sterilizzazione del materiale chirurgico, il trattamento delle ferite chirurgiche e il lavaggio delle mani che, proprio nella loro ripetitività trovano l’insidia di frequenti disattenzioni (quando non addirittura ignoranza delle regole) e conseguenti comportamenti scorretti.
Negli ultimi trenta anni il crescente interesse al problema delle infezioni nosocomiali ha stimolato numerose istituzioni internazionali, nonché gruppi di ricercatori ed operatori, a mettere in atto misure in grado di prevenirne l’insorgenza, basate su chiare evidenze scientifiche. Nel 1980 i Centers for Disease Control di Atlanta, una delle massime autorità mondiali in questo ambito, hanno pubblicato delle raccomandazioni per la prevenzione delle infezioni nosocomiali. Tali raccomandazioni vengono periodicamente riviste ed aggiornate e sono consultabili sul sito www.cdc.gov.
BORSE DI STUDIO
La fondazione si propone di promuovere, contribuire ed attuare la ricerca nel campo della prevenzione e nelle misure di controllo delle infezioni ospedaliere in genere ed in particolare delle infezioni contratte dai pazienti in conseguenza del ricovero in ospedali e case di cura; di promuovere e promulgare nuovi protocolli nonché l'eventuale formazione del personale medico e paramedico e la divulgazione delle informazioni contenute nei protocolli a livello scolastico, universitario e nelle sedi opportune.La fondazione potrà, altresì ricercare ed organizzare un corpo di volontari che collabori con centri ospedalieri per individuare le norme igienico/preventive ed interagire con altre associazioni e/o enti che operano nel settore medico ospedaliero secondo quanto previsto dalla legge.
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